MARTINO IV® D.O.C. COLLI ETRUSCHI VITERBESI
Vino che porta in sé una tradizione, una coltura ed una sapienza contadina fortemente legata alla conoscenza delle caratteristiche del territorio e alla capacità di esaltare le qualità intrinseche della specifica qualità di vite. Ottenuto dal vitigno Canaiolo Nero, da uve raccolte senza l’utilizzo di mezzi meccanici per garantire la qualità del prodotto finale |
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SCHEDA PRODOTTO | |
Zona di Produzione: | Comune di Marta (VT) – il vigneto è regolato dal disciplinare Doc Colli Etruschi Viterbesi, situato a nord ovest di Marta suolo di origine vulcanica a 315 m sul livello del mare |
Uvaggio: | Canaiolo Nero |
Natura del terreno: | |
Sistema di allevamento: | Cordone speronato |
Impianto: | |
Resa: | |
Vinificazione: | Vendemmia seconda metà di Ottobre
Le uve sono raccolte senza l’utilizzo di mezzi meccanici, immesse in botti di acciaio a temperatura controllata a 18° C con arresto della fermentazione in modo da mantenere un leggero residuo zuccherino Maturazione 6/7 mesi in acciaio |
Affinamento: | 3 mesi |
Capacità di invecchiamento: | |
Colore: | Nel bicchiere si presente rosso intenso |
Profumo: | Al naso aromatico, delicato, fruttato |
Gusto: | Amabile, morbido, al palato lascia sentore di frutti di bosco e fiori secchi lasciando un finale persistente in bocca |
Gradazione alcolica: | 14% vol. |
Temperatura di servizio: | È consigliabile servirlo a una temperatura di 12°/15° C |
Abbinamento gastronomico: | Particolarmente indicato nell’accompagnare secondi piatti di pesce, preferibilmente di lago, si abbina bene con carne e formaggi
Gradevolissimo l’accostamento a dolci, tozzetti, noci e castagne |
Bottiglie prodotte: | |
Denominazione: | D.O.C. COLLI ETRUSCHI VITERBESI |
L’uva dunque ha radici antichissime e per questo rimane vaga l’origine del nome. Alcuni, rifacendosi a scritti millenari, riferiscono che le uve mature di canaiuola erano gradite persino ai cani. Altri fanno riferimento ai dies caniculares, i giorni più caldi riservati all’invaiatura, cioè al cambio di colore degli acini. Probabilmente merita più credito chi sostiene la derivazione dal fatto che le vigne erano tenute dritte dalle canne, molto abbondanti in terra lacustre.
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